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Il cerchio dei fraudolenti: “fuffa” e inganno dietro le relazioni

Se pensiamo che i violenti siano i peccatori più “gravi” ci sbagliamo, almeno secondo il racconto che Dante ne fa nella Commedia. Nel cerchio successivo arrivano infatti i fraudolenti, ovvero chi agisce con frode, chi suggerisce con inganno ad altri. I fraudolenti di Dante sono di diversi tipi a seconda dela bolgia in cui li troviamo: i seduttori che corrono in cerchio frustati dai demoni, gli adulatori, posizionati nello sterco, i simoniaci, messi in testa in giù, gli indovini che guardano al passato, i barattieri, sommersi dalla pece bollente, gli ipocriti, con cappe di piombo dorate, i ladri che si trasformano continuamente in serpenti, i consiglieri fraudolenti, i seminatori di discordia, straziati da spade e i falsari, malati di lebbra e rabbia. Dieci bolge per dieci peccati legati all’inganno e alla frode.

Potremmo definire queste bolge, se paragonati al nostro mondo del lavoro, come le bolge della fuffa! La fuffa intesa come l’aria fritta, come servizi o prodotti non necessari né tantomeno utili per la nostra vita, ma retti su logiche di marketing e di fatturato. Sono in molte le persone che fanno della fuffa il proprio mestiere. Sia che si tratti di modalità di comunicazione e vendita o come oggetto della compravendita.

Per esempio tutti coloro che manipolano gli altri con una comunicazione efficace e persuasiva, ma utilizzata per scopi distorti. Lo vediamo a volte in quando ci promuovono un nuovo servizio telefonico, l’abbonamento a canali televisivi o in streaming oppure l’offerta del momento sulle utenze gas e luce che ti fa risparmiare soldi nel breve tempo, ma nel lungo diventano costi insostenibili o ti legano contrattualmente per anni senza specificarlo nella transizione. Certi commerciali tendono a utilizzare le loro ottime tattiche, per esempio, per farti passare un messaggio piuttosto che raccontarti la verità di questo prodotto o servizio. Veri e propri seduttori a servizio di un brand, di una percentuale o di un piano di vendite prestabilito.

Altri fraudolenti potrebbero essere coloro che fanno della gentilezza un’arma per il proprio tornaconto personale, come gli arrampicatori sociali che cercano di ingraziarsi i loro capi o superiori per ricevere favori e promozioni (costoro starebbero bene tra gli adulatori).

Oppure penso ai migliaia di coach, consulenti, influencer che dicono di possedere la chiave di volta del tuo futuro. Guarda caso ciò avviene in un momento di tua debolezza professionale, quando sei più vulnerabile a certi messaggi. Sanno subito consigliarti la strada giusta con formule magiche o incantesimi (metaforicamente parlando). Nessuno può trovare la soluzione a un problema dall’esterno, si impara solo dall’esperienza diretta, affiancata a professionisti che sanno rispettarti e guidarti verso una soluzione ottimale. Tutti i messaggi di comunicazione che iniziano con gli imperativi: “Fai… Smetti… Cambia… ecc.” cercano di farti sembrare un qualunque momento di incertezza, una debolezza su cui intervenire subito. Ma a volte quei momenti sono preziosi per iniziare un percorso di autoconsapevolezza che ci fa riflettere prima di tutto su quali sono le nostre priorità. In questo modo un professionista può concretamente aiutarti; tutto il resto è uguale alla sensibilità degli indovini della quarta bolgia.

Ma all’interno di queste bolge ci sono anche personalità più “comuni” come i ladri o i seminatori di discordie, purtroppo ancora molto presenti sul posto di lavoro. Tra i ladri ci sono naturalmente anche chi ha a che fare con le magie del bilancio. A volte il documento amministrativo per eccellenza è solo questione di furbizia e abilità nel mascherare ratei e risconti da imputare ad un anno di attività all’altro. Oppure nel far durare gli ammortamenti a proprio uso e consumo. Rientrano però in questa casistica anche chi utilizza gli strumenti professionali per questioni personali, come l’uso della macchina aziendale per andare a fare la spesa o prendere i figli a scuola, oppure il pc portatile per guardarsi un bel film su Netflix, magari in orario di lavoro. Questo atteggiamento è proprio dei ladri della settima bolgia, sempre pronti a manomettere i conti per trovare un aggiustamento che li favorisca o a utilizzare in modo improprio le strumentazioni

Anche i capi a cui piace mettere un collaboratore contro l’altro per il solo fine di creare un ambiente competitivo nel senso più erroneo del termine e vedere chi è più forte. Una competizione di questo genere porta solo a una classificazione tra vincitori e vinti e mai a un’opportunità di crescita delle persone e dell’azienda. Rientrano in questa casistica anche le persone che, pur in buona fede, e senza l’utilizzo di supporti adeguati come il sindacato o le strutture a sostegno del lavoratore, cercano di rendere pubblici trattamenti professionali diversificati, ingiustizie di trattamento economico, mancanza di un riconoscimento adeguato a colui/colei che contribuisce in maniera reale al bene aziendale, favorendo, magari, il chiacchiericcio. Sono coloro che seminano discordia.

Se i fraudolenti sono tra i più temuti perché attraverso le pratiche scorrette, l’insinuazione e l’inganno riescono a modificare il proprio status professionale, tra poco conosceremo i traditori, coloro che sono nel punto più basso dell’inferno. Sono tra i più vicini a Lucifero e quindi i più pericolosi e malefici, almeno secondo Dante.

Photo by Maria Teneva on Unsplash

Edited by Riccardo Bonuccelli

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