Impariamo a raccontare Stories su Instagram Consigli by Simone Bigongiari - 14 Giugno 2018 Sembra quasi una mania quella delle Stories… Che si chiamino snap, storie o stati poco importa, i social ai quali siamo iscritti ci permettono l’uso spasmodico di questo strumento. Le Stories in Instagram però hanno una particolarità che le rendono molto importanti come strumento di personal branding e di valorizzazione di sé: la possibilità di metterle in evidenza sul proprio profilo e renderle ben più visibili delle semplici 24 ore canoniche per le quali sono state create. Grazie alla possibilità di scelta tra immagini, video, testi, sondaggi e altri stickers interattivi, l’utente ha molte scelte per raccontare se stesso attraverso lo strumento. Ciò può diventare interessante se lo utilizziamo per raccontare esperienze professionali e competenze personali. Per esempio perché non illustrare, anziché scrivere quali sono le attività che svolgiamo durante la nostra giornata, oppure perché non offrire una vera prova video delle nostre capacità? Esempio lampante è quello di Anaelle Antigny, ragazza francese che ha realizzato in un’unica storia una sorta di video curriculum con l’aggiunta di grafica e contenuti. Tutto questo però avveniva quando ancora non si potevano mettere in evidenzia le storie. Ora invece con questa grande opportunità è possibile suddividerle per diverse aree tematiche. Possiamo per esempio inserire in un box la storia che parla del nostro lavoro facendo vedere a chi ci visita alcune delle attività tipiche della nostra giornata professionale. Oppure inserire la storia in cui giochiamo alla disciplina che più ci appassiona per parlare dei nostri sport preferiti, o ancora parlare dei nostri interessi, come la letteratura, magari facendo vedere la nostra libreria, o la musica con un video screenshot della nostra playlist Spotify. Questa attenzione data alle stories potrebbe favorire l’interesse di un digital recruiter alla ricerca di profili che possiedano capacità di narrazione online o di comunicazione. Inoltre se inseriamo sul curriculum il link al profilo di instagram, possiamo offrire a chi lo legge, un’abbozzo di realtà al pezzo di carta perché permettiamo una più ampia visualizzazione di quanto raccontato nelle stories. Da solo però non può diventare uno strumento per ricercare lavoro. La ricerca di una posizione professionale deve avvenire sempre in modo attivo e questo invece rientra tra le opportunità di una ricerca passiva ovvero non gestita e non stimolata dal candidato, ma non per questo inutile. Stimoliamo perciò la nostra capacità narrativa e raccontiamoci delle storie interessanti. Condividi:FacebookTwitterLinkedInTelegramWhatsAppMi piace:Mi piace Caricamento... Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Share on LinkedIn Share