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Lettera di accompagnamento, come scriverla

La lettera di accompagnamento (o cover letter all’inglese) è una lettera che solitamente inviamo insieme al curriculum per proporci per un determinato lavoro. Può essere redatta e inviata come allegato a una e-mail insieme al curriculum oppure talvolta può essere il testo stesso dell’e-mail al quale alleghiamo il cv.

Uno degli aspetti più importanti che si richiede in un’ottima cover letter è quello dell’engagement. Questa parola proviene dall’inglese e non ha una traduzione letterale italiana: siamo soliti tradurla con coinvolgente. Il vero significato però è più profondo e rimanda a un impegno, a un sodalizio tra due persone, in questo caso tra candidato e recruiter. Se, una volta letta dal recruiter, avviene questo engagement significa che siamo già un passo avanti verso il successivo step di selezione, ossia il colloquio.

Vediamo quali sono i contenuti da inserire per scriverne una efficace.

Prima parte: l’aggancio

La parte più importante è senza dubbio quella iniziale, detta anche di “aggancio”. Leggendo le prime righe il selezionatore dovrebbe mostrare fin da subito un forte interesse a proseguire con la lettura e soprattutto a essere attratto dal contenuto. Occorre andare subito al nocciolo della questione evitando troppi giri di parole come “con la presente sono a…” oppure “mi permetto di sottoporre alla sua attenzione…”, ecc. E’ molto meglio dire: “sono …… e intendo presentare la candidatura per il posto di…” oppure “sono una persona con determinate competenze…” o ancora “l’obiettivo per la mia carriera professionale è…”, ecc.

Seconda parte: competenze e motivazioni

Questa è la parte centrale della lettera di accompagnamento dove si inseriscono le informazioni aggiuntive che non abbiamo inserito nel curriculum, come competenze trasversali, progetti particolari a cui abbiamo partecipato, ecc. Questo è il momento di parlare della nostra motivazione e del nostro entusiasmo, ovvero dei “perché” vorremmo lavorare proprio con questa azienda. Per scrivere ciò dobbiamo dimostrare di conoscere approfonditamente l’azienda, magari citando gli ultimi sviluppi, i valori comunicati nelle attività di marketing o mostrando apprezzamento per i progetti recenti.

Terza parte: call to action!

A questo punto è bene chiedere al destinatario della lettera di fare qualcosa. Si può chiedere la disponibilità di un incontro, oppure, rinnovando l’interesse nell’offerta di lavoro, si può chiedere di valutare la candidatura, o di darci l’opportunità per un colloquio conoscitivo. E’ molto importante non dimenticarci questa “call to action!” perché altrimenti avremmo costruito un’ottima lettera senza, nello specifico, chiedere nulla esplicitamente. E se non chiedi nulla, l’azienda sarà giustificata a non comunicarti l’esito.

Inoltre è bene considerare che…

  • la lettera di accompagnamento deve essere redatta solo dopo aver studiato l’azienda alla quale ci si riferisce;
  • non è bene usare la solita lettera per più posizioni, ma come il curriculum andrebbe personalizzata il più possibile;
  • citare la posizione interessata, un particolare progetto che sta seguendo l’azienda, oppure proporre una linea di sviluppo che è possibile gestire sono alcuni accorgimenti utili che renderanno la lettera ancora più efficace.
  • la lunghezza non dovrebbe essere eccessiva e non dovrebbe eccedere la pagina
  • va intestata a un particolare referente, le classiche formule: alla cortese attenzione del responsabile risorse umane, oppure all’ufficio risorse umane, o ancora in inglese “to whom it may concern” sono da abolire. Meglio informarsi sul nome del responsabile o del direttore al quale sottoponiamo la candidatura (LinkedIn può risultare un utile supporto) e rivolgerci direttamente a lui.

E ricordati che talvolta le aziende sono più interessate alle reali motivazioni che spingono un candidato a proporsi per un lavoro piuttosto che alle varie esperienze professionali e formative svolte. In questi casi la lettera di accompagnamento risulta il principale metro di giudizio di un candidato.

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