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Il colloquio: come sostenerlo? 3/4

Abbiamo visto nei post precedenti come prepararsi al colloquio qui e qui.

Bene, finalmente è arrivato il momento solitamente atteso con grande ansia. Come dobbiamo comportarci e soprattutto quale atteggiamento seguire e come comunicare i giusti contenuti?

Educazione

La prima cosa da fare è essere educati! Questo vale durante tutto il corso della vita, ma al momento del colloquio è di fondamentale importanza applicare i canoni sociali tipici dell’educazione. Si bussa alla porta, si chiede permesso, si stringe la mano presentandosi, ci si siede solo se invitati da colei/colui che ci farà il colloquio e si risponde cortesemente a tutte le domande che ci pone. Purtroppo molti colloquio falliscono solo perché manca un’attenzione alle consuete norme e regole di vita sociale.

Cortesia e sorriso

Altro aspetto fondamentale è l’atteggiamento positivo e il mostrare un sorriso elegante, educato e soprattutto completo. E’ importante sorridere con tutto il viso per far vedere negli occhi quella luce capace di comunicare l’entusiasmo che il datore di lavoro ricerca nel candidato. Se riesci a tenere un contatto visivo (senza essere eccessivo) favorirai una buona impressione e potrai far “leggere” al selezionatore l’entusiasmo e l’interesse nei confronti dell’opportunità di lavoro.

Postura

Hai mai pensato a come ti siedi e come rimani in posizione seduta? Bene, è il momento di porci la necessaria attenzione. E’ utile durante il colloquio avere una postura rilassata, tenendo la schiena diritta e sedersi appoggiando le mani sulle proprie gambe o sul tavolo. Una posizione troppo rilassata, o troppo tesa indica subito che tipo di persona sei, nel primo caso che potresti essere disinteressato al lavoro che stanno per offrirti, o, nel secondo, incapace di gestire l’ansia. Sono le spalle poi che la fanno da padrone, se sono protese in avanti comunicano chiusura o una grande introversione, se sono in posizione “dell’attenti” indicano una tensione e una rigidità fuori dal comune. Inoltre le braccia e le gambe non dovrebbero essere mai incrociate, ma rilassate e in un atteggiamento di apertura nei confronti dell’altra persona, tali da istituire un dialogo.

E’ importante come ti comporti e l’atteggiamento che hai nei confronti dell’altra persona che ti sta facendo il colloquio. Il contenuto è sì rilevante, ma viene sempre dopo. E’ la regola della prima impressione: non c’è mai una seconda occasione per la prima impressione! E nella selezione le prime impressioni sono molte…

Contenuti

Per quanto riguarda i contenuti occorre naturalmente valutare caso a caso, ma ricorda, è sempre meglio essere sinceri ed esprimersi per come siamo. Se creiamo una doppia personalità verrà smascherata successivamente specialmente se il colloquio ha una durata notevole tale da rendere difficile il mantenimento di una “parte”. Considera sempre che il momento è dei più stressanti!

Va da sé che rispondere alle domande oltre che cortesia è anche indispensabile per la buona riuscita del colloquio. Basta rispondere sinceramente e argomentando le nostre opinioni. Cerchiamo di non uscire dall’argomento senza entrare in discussioni legati all’attualità; ciò potrebbe essere rischioso perché non conosciamo il punto di vista del selezionatore e potremmo fargli una brutta impressione solo per un pensiero divergente. Attenzione ai vari ehmm… mmh… cioè…. niente…. però… ecc. ecc. Non c’è niente di più fuorviante che sentire il candidato non rispondere alle domande con schiettezza e buona prova di sé. Niente più tentennamenti e perplessità, ma rispondere in maniera decisa e soprattutto vera.

Potrebbero anche essere poste delle domande scomode, in questo caso chi ti sta di fronte non ricerca una risposta perfetta, ma valuta il tuo atteggiamento nel sentirti fare quella particolare domanda. E’ la capacità di risoluzione dei problemi che dovrebbe venir fuori per uscire da una certa situazione di imbarazzo.

Domanda finale

Quasi sempre il colloquio si conclude con: «Ha qualche domanda?» Sì, dopo molte domande poste dal recruiter arriva il fatidico momento in cui ci viene richiesto se abbiamo noi qualche domanda. La risposta deve essere sempre “Sì” e la domanda che ne segue dovrebbe essere una domanda intelligente (anche se si continua a dire che le domande sono domande e solo le risposte possono essere intelligenti o meno). Non è bene fare domande sullo stipendio che percepirò o sui benefit che offre l’azienda, ma è utile richiedere specifiche sui progetti che ti ha appena presentato, oppure sulle modalità di svolgimento di lavoro, oppure chiedere quante persone comporranno il team di lavoro o se è un lavoro da svolgere singolarmente, ecc. ecc.

Saluti

Si conclude il colloquio solitamente con un’indicazione (seppur vaga) di quando si conoscerà l’esito della selezione e successivamente con una bella stretta di mano. Gli inglesi la chiamano handshaking sulla quale sono stati scritti capitoli sui libri professionali. Stringere bene una mano è un’arte rara che offre l’ultima impressione (per ora) del candidato ed è una carta da giocare bene per lasciare un segno distintivo di sé. La stretta di mano corretta è quella che prevede l’incontro dell’incavo tra pollice e indice delle due mani. Per quanto riguarda l’energia immessa nella stretta è un fattore personale, ma è educazione non stritolare la mano dell’altro né aver paura di toccarla come quelli che pensano di essere principi e principesse offrendo la mano per il bacio regale.

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