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Le Lezioni Americane di Italo Calvino applicate al lavoro

Italo-CalvinoQuando Italo Calvino pensò e relazionò le proposte per il nuovo millennio inserite nell’opera Lezioni Americane, lo fece incentrandosi sulla letteratura, ma riportando in più punti del trattato che queste caratteristiche potevano essere applicate in vari campi.

Uno di questi è senza alcun dubbio l’ambito professionale. Come si possono quindi applicare queste “lezioni” al nostro quotidiano? E quali insegnamenti possiamo trarne? Con tutto il rispetto dovuto provo a fare alcuni esempi.

·        Leggerezza

Calvino compose questo elenco dando il primo posto ad una caratteristica che spesso dà adito a fraintendimenti: la leggerezza, ovvero la condizione in cui si è sottratto il peso inutile delle cose. La tematica è forte e si potrebbe individuare l’esempio per eccellenza in Michelangelo: l’artista non faceva altro che togliere peso (marmo) alle sculture per donarne quella leggerezza artistica per la quale è noto in tutto il mondo. Solo togliendo e cesellando con stile “scopriva” il capolavoro.

Come si applica nel lavoro? Bè in questi ultimi tempi di crisi del lavoro molte volte le persone si trovano a ricoprire più ruoli oltre alla mansione inizialmente affidata. Ecco che è importantissimo saper dare le giuste priorità al lavoro da svolgere ed evitare o procrastinare quello che in realtà potrebbe non servire al momento. Oppure il giusto equilibrio dei pesi potrebbe essere quello di diversificare il metodo di lavoro in “tavoli” appositi ovvero team di persone con competenze diverse che perseguono un obiettivo comune. Questa pratica, molto comune nelle aziende di servizi, favoriscono un comune senso di appartenenza all’azienda e una competizione mai negativa, ma stimolante tra i partecipanti.

Un altro campo di applicazione potrebbe essere quello delle comunicazioni interpersonali, per esempio quando scriviamo una e-mail. Un mio professore diceva sempre: leggi, rileggi e taglia il più possibile. Infatti, non importa “gonfiare” le comunicazioni con aggettivi e avverbi che servono solo a colorare testi che inducono ad un’azione. È importante arrivare direttamente all’oggetto della comunicazione anche per non creare malintesi e comunicazioni poco chiare. Quindi non usiamo più “Nella speranza di ricevere da parte sua un cortese riscontro, porgo i miei più cordiali saluti”, ma è più efficace senza compromettere l’educazione “Attendo un suo cortese riscontro – Cordiali saluti”. Ciò farà diventare le nostre comunicazioni (e quindi le azioni che ne conseguono) più immediate e leggere.

·        Rapidità

Una premessa obbligatoria: la rapidità, nel senso di Calvino, non è la velocità! Per rapidità lui intende il rispetto dei tempi tecnici dati dalla storia che si vuole raccontare, ovvero è importante rispettare l’economia del racconto.

In ambito professionale la rapidità citata è applicabile nella comunicazione con i superiori, con i colleghi e con i clienti. Mentre questi ultimi prediligono risposte veloci, sia se si tratta di effettuare un ordine o usufruire di un servizio, sia in caso di reclamo o di assistenza tecnica, il rapporto con i superiori non deve essere quello di trasferire avanzamenti di progetti o informazioni ogniqualvolta ce n’è il bisogno, ma di prevedere un momento nella giornata, nella settimana, nel mese, in cui riferire tutte le notizie e problematiche in essere (naturalmente solo in caso di comunicazioni non urgenti). La rapidità calviniana diventa quindi il saper dosare i tempi e i modi con i quali ci relazioniamo agli altri siano essi superiori, clienti o colleghi.

·        Esattezza.

Mai quanto in questo millennio vi è una necessità di esprimere esattamente concetti, dati, notizie. Viviamo in un’epoca di iperconnessioni e, per dirla alla Umberto Eco, internet ha dato voce a chiunque, anche agli imbecilli o comunque a coloro che esprimono la propria idea come se fosse dettata dalla verità. Calvino descrive l’esattezza in tre aspetti: l’ideazione di un progetto definito, l’importanza di evocare immagini e l’utilizzo di un linguaggio preciso.

Prendiamo come esempio professionale il momento in cui dobbiamo presentare ad altri nostri progetti o mission e vision aziendali. Quali parole vogliamo usare, quali immagini, in che maniera vogliamo farlo? Va da sé che lo strumento che scegliamo deve essere coerente con l’obiettivo e deve valorizzare il lavoro svolto. Quindi sia se utilizziamo presentazioni, immagini, brochure, grafici, dati o infografiche sia se puntiamo sulle nostre doti orali dobbiamo tener presente che tutto ha un peso (per citare il primo punto) e deve essere gestito nel modo migliore e più confacente al risultato sperato. Scegliere il metodo di trasferimento di queste informazioni equivale a procedere con esattezza ed essere sicuri che i messaggi inviati sono quelli che volevamo inviare.

·        Visibilità

Calvino parla di visibilità, per un ragionamento a più ampio raggio sul potere immaginifico del lettore del 2000 sporco da un contesto zeppo di immagini pubblicitarie, di video, che snaturano la capacità di immaginare visivamente il contesto narrato.

Forse la visibilità è l’esempio che sembra accostarsi meno all’ambito professionale, ma è uno dei più attuali. Se leggiamo la visibilità come il processo comunicativo che tende a valutare la persona sulla base di quanto sono visibili i risultati raggiunti a dispetto del concreto obiettivo raggiunto, siamo nel più totale errore. Diciamo che possiamo vedere la visibilità calviniana come vision aziendale. La vision è la proiezione di un’azienda nei successivi 5-10 anni e in questo senso si può ricondurre alla visibilità come immaginazione concreta (scusatemi l’ossimoro) data per obiettivi certi a medio-lungo termine. Possedere il dono della visibilità equivale quindi ad avere chiari i risultati che vogliamo ottenere dal nostro lavoro.

·        Molteplicità

Dice Calvino: «il romanzo contemporaneo come enciclopedia, come metodo di conoscenza, e soprattutto come rete di connessione tra i fatti, tra le persone, tra le cose del mondo». Parla già di network, web, internet pur non conoscendo ancora quel mondo. La molteplicità è la caratteristica più profetica che lo scrittore ha saputo teorizzare.

Sappiamo benissimo quanto è importante il networking per un’azienda, network di clienti, di fornitori, di aziende partner, network dei colleghi. In questi tempi è fondamentale che il datore di lavoro abbia un’attenzione particolare ai fatti, alle storie delle singole persone che lavorano nell’azienda e per l’azienda. Pensiamo quanto sono innovative le nuove scelte che ruotano intorno alle risorse umane in nord Europa: il riconoscimento del periodo di congedo di paternità durante la maternità, la riduzione delle ore di lavoro, benefit riconosciuti a parenti stretti dei dipendenti, ecc. sono tutte “novità” che prediligono la diversità e quindi il rispetto di ogni singola storia personale. Gli Americani dicono spesso take care ovvero abbi cura di te, questa frase rappresenta simbolicamente cosa significa attuare la molteplicità delle connessioni sociali dei dipendenti e valorizzare così le singole esperienze personali.

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